RECENSIONI

Turandot - Liù

Maggio Musicale Fiorentino 


Valeria Sepe’s Liù was a very welcome discovery. Hers is a genuine, Italianlyric soprano, with real promise. She filled the text with so much meaning, while she floated up top with ease and a beautiful control of dynamics. The voice is a good size and carries well – in fact, from my seat, she was more audible than Maslova. Without doubt an artist I would be delighted to hear again.”


Operatraveller.com

Mefistofele

Opera di Roma  


Nessuna riserva invece per Valeria Sepe, bravissima sia nel ruolo di Margherita che di Elena: una voce chiara, di un bel timbro nitido e considerevole perfetta negli acuti e nella coloratura, è stata una Margherita intensa e struggente e una Elena chiusa nel dolore del ricordo: “forma ideal purissima” nella dimensione del sogno.


Domenico Del Nero

Totalitá.it


Mefistofele

Opera di Roma  


Il soprano napoletano ha offerto un’ottima prova grazie ad una bella voce lirica e grande carisma in scena, capace di farci assaporare i dolori della donna ingannata e inconsapevole colpevole di matricidio e di infanticidio.


Blogartpost

PAGLIACCI - Nedda

Teatro Regio di Parma


Nedda è Valeria Sepe, che porta in scena talento e freschezza; il soprano dispone di un buon volume e di un’emissione ben dosata, attenta a curare il suono sia nei momenti più drammatici, quando per esempio il personaggio si ribella a Tonio, sia nel duetto amoroso con Silvio.


Alberto Dilenge

Connessi all’Opera

LA BOHÈME - Mimì

Sydney Opera House


Italian soprano Valeria Sepe well deserved those muffled shouts for her finely sculpted yet dramatically expressive performance of the consumptive Mimi.  She was light and delicate as she threaded the whimsy of flirtation in her first scene and unravelled in her last, cut through ensembles with telling edge in the ebullient chaos of Cafe Momus, and rose to warmth and rich power in the climactic moments of acts one and three.

Peter McCallum

The Sydney Morning Herald 

LA BOHÈME - Mimì

Teatro Bellini di Catania 

PAGLIACCI - Nedda

Teatro Massimo di Palermo


Valeria Sepe è una Nedda praticamente perfetta: la figura svelta e spensierata ha il fascino provocatorio e provocante della femme fatale di fine secolo, mentre la voce, delicatamente screziata, si rivela strumento duttile che perfettamente si sposa alle esigenze del ruolo. Prezioso è l’attacco della Ballatella con un trillo di grazia immacolata, delizioso virtuosismo che anticipa una vocalità sognante e aerea come il libero volo di uccelli, poeticamente evocato nel brano

Giuseppe Montemagno

Connessi all’Opera

A ricevere meritati scroscianti applausi a scena aperta è l’assoluta protagonista dell’opera, la Mimì del soprano Valeria Sepe, che pone tutta la sua bravura al servizio di un ruolo non facile per le tante variazioni di tonalità ed estensione vocale richieste, mostrando la medesima padronanza, grazia ed esattezza nell’esecuzione degli acuti come anche nei momenti in cui viene richiesta un’emissione di voce morbida e leggera, quasi da usignolo. L’ascolto della celeberrima Romanza “Sì, mi chiamano

Mimì” regala emozioni che ci accompagnano per l’intera durata della recita e le note del tema musicale associato al personaggio segnano con estrema precisione ogni suo movimento o ingresso in scena,

merito certamente di un rigoroso e accurato lavoro di squadra tra la regia e la direzione dell’orchestra

Norma Giusca

Opera Libera

TURANDOT - Liù

Teatro Massimo di Palermo


“Nel cast ha trionfato la Liù di Valeria Sepe, accolta dagli applausi più calorosi sia il 22 che il 23 gennaio... con la sua coinvolgente presenza scenica, lo spessore ed il timbro così intenso della sua bella voce ampia ed omogenea, ben proiettata in avanti e capace di sottili smorzature, e con un accento sempre appropriato e trepidante,  è stata una Liù memorabile.”


Eraldo Martucci

OperaClick

PAGLIACCI - Nedda

Maggio Musicale Fiorentino 


“Valeria Sepe è una Nedda piuttosto spigliata sia scenicamente che vocalmente. Lo strumento ha i suoi punti di forza nel timbro chiaro e in una buona proiezione, dimostrandosi particolarmente corposo e pervaso di colori quando la tessitura batte in zona centrale e acuta, come testimonia la resa di “Stridono lassù”. Il soprano dimostra poi di saper fraseggiare con gusto e di conferire i giusti accenti al personaggio.”

Filippo Antichi

Connessi all’Opera

LA BOHÈME - Mimì

Teatro Regio di Parma


“Valeria Sepe, nello specifico, è stata una Mimì intensa, di notevole spessore drammatico. Una vocalità omogenea e coloristicamente ricca, una solida tecnica, una bella linea di canto le consente di rendere con chiarezza l’essenza del personaggio pucciniano, la sua consapevole semplicità”



Annunziato Gentiluomo

GB Opera

LA BOHÈME - Mimì

Teatro Massimo di Palermo


“Valeria Sepe, chiamata a sostituitire un’indisposta Marina Rebeka, non si è lasciata per nulla intimorire, restituendo una prestazione in crescendo. Il suo Mi chiamano Mimì, il perché non so disarma per la dolcezza restituita e il suo grido di anelito alla vita, ma quando vien lo sgelo, il primo sole è mio, il primo bacio dell’aprile è mio!, infiamma fino alle lacrime. La Sepe, forte di una bella e omogenea vocalità unita a una dizione chiara, maestria del legato, ha restituito tutte le sfumature del ruolo.” 

Giovanni Messina 

GB Opera

MEFISTOFELE - Margherita

Teatro Verdi di Pisa


“Valeria Sepe, giovane soprano dal bel timbro da lirico puro in costante crescita artistica: nel plasmare la sua Margherita ha mostrato di saper usare un’ampia tavolozza di colori, di esser commovente e di modulare la musica senza indulgere in inopportuni accenti enfatici da magniloquente tragedienne: è in fin dei conti una povera contadina che muore, non una diva come Adriana Lecouvreur, e la sfinita, disillusa, rassegnata, dignitosa semplicità con cui ha sussurrato “Enrico, mi fai ribrezzo” è arrivata come un colpo al cuore. Vocalmente la Sepe, oltre che per la bellezza del timbro, si distingue per un registro acuto raccolto e compatto.”

Nicola Lischi

GB Opera

CARMEN - Micaela

Arena di Verona


“Valeria Sepe sembra ritrarre una Micaela nel solco di quella di Mirella Freni. La voce del giovane soprano italiano è importante per volume e sonorità, il timbro è molto bello e si esalta nel centro e nell’acuto. Si è sentita un po’ di timidezza (era il suo debutto areniano), ma la sua prova è stata complessivamente ottima e apprezzata dal pubblico, per una sincerità espressiva che va lodata. La nostra speranza è di vederla presto in qualche ruolo di Puccini, autore per il quale pensiamo la sua voce sia nata.”

Francesco Lodola

Ieri, oggi, domani Opera

PAGLIACCI - Nedda

Teatro Massimo di Palermo



“Nel ruolo di Nedda ha cantato Valeria Sepe. La ritroviamo con immenso piacere nei panni gioiosi di una Colombina sbarazzina in cui desiderio di amore e spensierata leggerezza si uniscono all’ardore di una donna di grande passione. Come sempre Valeria Sepe riesce a dispiegare la bellezza della propria voce con grande sicurezza e forza, misurando l’espressività in un perfetto fraseggio. Lascia la sua impronta in questo ruolo con grande simpatia e divertimento non senza aver procurato qualche palpitazione in più quando, respingendo le avances di Tonio redarguisce l’odiato spasimante con una frusta e uno sguardo minaccioso e una sottoveste di seta nera che, ad un certo punto della tentata violenza, mostra la fugace visione di una bellissima gamba nuda fino alla coscia.”


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